Quando andiamo in vacanza, può accadere che una volta entrati nella camera dell’albergo dove abbiamo deciso di soggiornare, ci accorgiamo che mancano alcuni oggetti essenziali per la nostra permanenza (l’asciugacapelli, l’accappatoio o le pile del telecomando – se non proprio lo stesso telecomando – quando è di quelli universali).
Nella maggior parte dei casi, la cosa non è una svista, ma è stata, in qualche modo voluta, “voluta”, non certo dall’albergatore, sia chiaro, ma dagli ospiti che ci hanno preceduto.
Dobbiamo qui distinguere due categorie di oggetti che possiamo trovare nelle camere, ossia, quelli che nascono per essere usati appositamente da noi in quel momento (es. la cuffia per doccia o le saponette) e quegli oggetti che, invece, non sono compresi nel prezzo della camera e che devono rimanervi anche dopo il nostro soggiorno (telecomando, lampade, soprammobili, elettrodomestici, asciugacapelli, asciugamani e biancheria, ecc).
Molto spesso, il fatto di aver pagato il soggiorno dà l’idea al viaggiatore di aver il diritto di prendere tutto ciò che vuole dalla camera d’albergo e portarlo via con sé una volta lasciata la stanza.
L’occasione fa il turista ladro!
Quello che per l’ospite può sembrare un divertimento, un gesto innocente, una stupidaggine, in realtà, per la legge è un reato. Appropriarsi indebitamente di oggetti dell’albergo, è considerato a tutti gli effetti un furto, un reato punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro.
Il furto è perseguibile a querela della persona offesa e ricorre ogni qualvolta chiunque si impossessa di un bene mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, per trarne un profitto per sé o per altri. Inoltre, è altresì previsto l’arresto nel caso in cui il responsabile venga colto in flagranza.
L’albergatore può, pertanto, entro tre mesi da quando il fatto è accaduto, o da quando lo stesso ne sia venuto a conoscenza, sporgere denuncia querela nei confronti del responsabile, per far sì che questi venga punito e per ottenere il risarcimento del danno, costituendosi parte civile nel processo penale.
Si pensi non soltanto alle spese che il gestore dell’albergo ha dovuto sostenere per riacquistare la merce rubata, ma anche al danno all’immagine che ha subito con quegli ospiti che si sono lamentati degli oggetti mancanti al loro arrivo. Una conseguenza spiacevole di un furto di oggetti in una camera di hotel può essere, infatti, una serie di recensioni negative che vanno a dequalificare la struttura alberghiera.
Come può difendersi il gestore dell’albergo: tra microchip e black-list
Data la frequenza con la quale avvengono situazioni di questo genere, gli albergatori possono sfruttare strumenti studiati appositamente per limitare il numero di furti nelle loro stanze. Uno tra questi è il cosiddetto microchip, che viene inserito negli asciugamani e negli accappatoi. Nel caso in cui il malfattore decida di portarsi via la biancheria dell’albergo, il microchip si attiverà immediatamente.
Un altro modo per tutelare l’hotel, consiste nell’addebito diretto sul conto della camera per le cose che vengono prese dai minibar, grazie all’installazione, al loro interno, di bilance elettroniche che avvertono l’assenza improvvisa di un oggetto e di sensori di movimento che si attivano ogni volta che l’ospite vi preleva una bibita. Anche i furbetti che mangiano e bevono a spese delle stutture ricettive non sono pochi…
L’ospite, inoltre, dopo essere uscito col “bottino” in valigia, potrebbe andar via pensando di averla fatta franca. Quello che non sa è che potrà essere inserito nella black list dei clienti considerati molesti. All’interno di questa lista nera sono elencati tutti quei clienti che “si sono fatti riconoscere” per aver danneggiato le cose presenti all’interno della camera, non aver saldato il conto (è il caso dei clienti fantasma), aver offeso il personale, fornito dati falsi della carta di credito o aver rubato. La black list dei clienti non è pubblica, ma in ogni caso facilmente accessibile a tutti i gestori delle strutture alberghiere iscritte al servizio. Si tratta di un servizio a pagamento, che però fornisce un’assicurazione per gli hotel, oltre ad una consulenza legale in caso di necessità.
Il cliente tuttavia non rimarrà a vita all’interno della lista dei “nightmare guests” (ospiti da incubo). In un periodo che può andare dai due ai quattro anni, infatti, gli stessi che si sono macchiati delle azioni sopracitate e si sono trovati segnalati in black-list, vengono letteralmente tenuti sotto controllo. Decorsi gli anni, se non dovessero emergere ulteriori problemi con le strutture ricettive, potranno essere cancellati dalla black list ed essere nuovamente ben accetti.
Quali sono gli oggetti più rubati dai clienti cleptomani?
Secondo una serie di sondaggi effettuati da lastminute.com, sito web che dà la possibilità di prenotare l’intera vacanza all’interno del portale, è emerso che i primi in classifica siano gli asciugamani, seguiti poi dai telecomandi, cuscini, sveglie, stoviglie, tende, lettori dvd, telefoni e, dulcis in fundo, la Bibbia che, in una delle sue pagine, professa proprio “Non rubare”!
Precauzioni per l’albergatore
Così come l’albergatore ha una serie di obblighi che vanno dalla fornitura dell’alloggio e dei servizi accessori necessari, all’obbligo di custodia delle cose appartenenti ai clienti portate o consegnate all’albergo, altrettanti ne ha il cliente. Egli è tenuto a pagare il corrispettivo, occupare e rilasciare la stanza, nei tempi prestabiliti, e rispettare l’alloggio in cui viene ospitato.
Come detto, il gestore di un hotel (o di un B&B) può avere alcuni accorgimenti per evitare spiacevoli situazioni, come quella dei clienti non pagatori, magari facendosi pagare immediatamente all’arrivo degli ospiti (dal punto di vista del marketing, una soluzione non proprio consigliabile per i B&B e le piccole strutture a gestione familiare), in ogni caso, non oltre il rilascio della stanza.
Nel caso in cui il cliente non paghi il conto, l’albergatore ha inoltre diritto a far sequestrare il suo bagaglio, a garanzia del suo credito. Il pagamento anticipato è sì una modalità per rendersi “antipatici” agli ospiti appena giunti al check-in, ma è sicuramente una certezza per l’albergatore. Altri metodi per evitare furti sono i microchip e le bilance elettroniche inseriti nella biancheria e nei minibar.
Clara Valle, AvvocatoFlash
Fonti normative
Art. 624 c.p.
Art. 1183 c.c.
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