A partire dal 3 giugno 2020 è iniziata la cosiddetta fase 3 relativa all’emergenza Coronavirus, ovvero la libera circolazione della popolazione anche tra le varie Regioni. Un ritorno alla quasi completa normalità dopo mesi di confinamento forzato a causa della pandemia. Tutti i cittadini possono così avere la possibilità di raggiungere le seconde case e zone di villeggiatura. Tra i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria c’è, senza alcun dubbio, il turismo: migliaia di attività che comprendono alberghi, strutture ricettive, stabilimenti balneari, ristoranti, bed and breakfast, case vacanze e via discorrendo che, nonostante la riapertura, devono affrontare non poche difficoltà. Il Governo ha messo in campo una serie di misure a sostegno dell’economia attraverso il DL Cura Italia di marzo e, successivamente, il DL Rilancio di maggio in cui, tra le altre iniziative, è stato inserito il cosiddetto “bonus vacanze“.
Si tratta di un contributo del valore massimo di 500 euro da utilizzare per le spese sostenute durante il soggiorno in hotel, campeggi, villaggi turistici, bed and breakfast e tutte le strutture ricettive aderenti all’iniziativa. La misura è rivolta alle famiglie composte da un qualsiasi numero di persone, dovendo comunque rispettare un limite reddituale stabilito dalla certificazione ISEE riferita all’anno 2019. Il bonus vacanze potrà essere impiegato dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2020: l’80% del contributo darà luogo ad un immediato sconto sul corrispettivo dovuto per il soggiorno, e il rimanente 20% potrà essere sfruttato sotto forma di credito d’imposta da recuperare con la dichiarazione dei redditi 2021.
Vediamo di entrare nel dettaglio e capire con chiarezza chi ha diritto al bonus vacanze, quali sono i requisiti da rispettare, gli esatti importi del contributo, le strutture turistiche aderenti e come richiederlo.
Indice:
- Cos’è il Bonus vacanze
- Bonus vacanze: aiuto per il settore turistico ma attenzione agli aumenti
- A quanto ammonta il Bonus vacanze e chi lo può richiedere
- I requisiti per richiedere il Bonus vacanze 2020
- Come sfruttare il Bonus vacanze?
- Restituzione del Bonus vacanze al gestore della struttura turistica
- Strutture ricettive che aderiscono al Bonus vacanze
- Come si richiede il Bonus vacanze?
Cos’è il Bonus vacanze
Con il decreto legge Rilancio pubblicato il 19 maggio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale, il Governo ha confermato il Bonus vacanze 2020. Un aiuto corrisposto sotto forma di voucher del valore minimo di 150 euro fino ad massimo di 500 euro, rilasciato ai beneficiari che rispettano determinati requisiti e fruibile entro il 31 dicembre 2020. Si potrà utilizzare per il pagamento delle spese di soggiorno presso le strutture aderenti all’iniziativa e ubicate sul territorio italiano.
La misura, studiata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha la finalità di sostenere proprio uno dei settori più colpiti dall’emergenza da Covid-19. Lo Stato ha stanziato una cifra compresa tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro che, da una parte dovrebbe fornire un contributo alle famiglie a più basso reddito per godere di qualche giorno di vacanza e, dall’altra aiutare la ripresa delle migliaia di attività economiche legate al turismo e danneggiate, pesantemente, dalla lunga chiusura forzata.
Bonus vacanze: aiuto per il settore turistico ma attenzione agli aumenti
Come sta denunciando da alcuni giorni il Codacons, c’è da sottolineare un generalizzato aumento dei prezzi relativamente proprio alle strutture ricettive in Italia. Sono già molti i consumatori che hanno segnalato incrementi anche del 20% delle tariffe per il soggiorno, a cui aggiungere un ritocco al rialzo delle spese per la ristorazione e, soprattutto, per i costi del trasporto sia aereo che navale.
Del resto, è una situazione che non dovrebbe stupire più di tanto visto che Confturismo e Confcommercio hanno stimato in circa 7,4 miliardi di euro la perdita per l’intero settore, alla luce di un mancato afflusso di oltre 31 milioni di turisti nel bimestre marzo-maggio. Anche se tali aumenti non sono certo ben visti dai consumatori, una possibile giustificazione può essere l’assenza di turisti stranieri che proseguirà, con tutta probabilità, per l’interna stagione 2020 e le spese sostenute per le opere di sanificazione e distanziamento sociale.
Molti operatori stanno ritoccando le tariffe tentando di recuperare parte delle perdite per il periodo di inattività obbligatoria rifacendosi su chi, forte anche del Bonus vacanze, decide di viaggiare in questo 2020. Una politica commerciale in molti casi poco ortodossa, ma comprensibile per chi sta lottando per la sopravvivenza della propria attività.
Il consiglio che mi sento di dare ai gestori delle piccole strutture ricettive extra-alberghiere è quello di non ritoccare troppo i costi di soggiorno ma provare ad incrementare la spesa degli ospiti con dei servizi aggiuntivi come, ad esempio, colazioni particolari da pagare a parte, convenzioni con le attrazioni del posto, servizi di trasporto non compresi nel prezzo, il noleggio di biciclette, monopattini, scooter, ecc.
A quanto ammonta il Bonus vacanze e chi lo può richiedere
Il Bonus vacanze è un contributo destinato a beneficiari che presentano un reddito ISEE inferiore a 40.000 euro. L’importo è suddiviso in tre diversi valori a seconda della composizione della famiglia e precisamente:
- 150 euro per nuclei familiari formati da 1 solo componente;
- 300 euro per nuclei familiari formati da 2 persone;
- 500 euro per nuclei familiari formati da 3 o più persone.
Quindi si può richiedere un voucher massimo di 500 euro anche se la famiglia è composta, per esempio, da 4 / 5 componenti e oltre. L’aiuto è destinato, sia a lavoratori dipendenti che autonomi e liberi professionisti, ciò che conta è il rispetto del limite di reddito e altre condizioni che andiamo ad analizzare nel prossimo paragrafo.
I requisiti per richiedere il Bonus vacanze 2020
Indipendentemente dalla somma spettante, il Bonus vacanze richiede il rispetto di determinati requisiti per essere erogato regolarmente al contribuente. Vediamo quali:
- reddito ISEE ordinario o corrente inferiore a 40.000 euro. Una soglia innalzata rispetto all’iniziale valore di 35.000 euro;
- il Bonus può essere richiesto e impiegato da un solo componente del nucleo familiare;
- il contributo va speso in un’unica soluzione e in un solo albergo, agriturismo, villaggio, bed and breakfast o comunque struttura turistica accreditata;
- la spesa sostenuta deve essere certificata da regolare fattura elettronica o documento commerciale in cui è indicato il codice fiscale del beneficiario;
- il pagamento del servizio, qualora non fosse effettuato direttamente all’impresa turistica, dovrà avvenire tramite agenzie di viaggio o tour operator;
- la struttura ricettiva deve trovarsi in Italia.
Come sfruttare il Bonus vacanze?
Ora analizziamo come potrà essere sfruttare l’intero importo del contributo concesso dal beneficiario. Secondo quanto stabilito all’interno del DL Rilancio, il voucher potrà essere utilizzato nella misura dell’80% come sconto diretto sulle spese di soggiorno al momento del pagamento presso la struttura ricettiva. Il restante 20% verrà invece impiegato come detrazione d’imposta nella successiva dichiarazione dei redditi.
Facciamo un esempio per rendere il concetto ancor più chiaro: supponiamo che il nucleo familiare del soggetto che intenda utilizzare questo contributo sia composto da 5 persone e che il suo ISEE 2019 risulti inferiore al limite di 40.000 euro. Il componente beneficiario della famiglia avrà quindi diritto a richiedere ed ottenere un voucher pari a 500 euro.
Il soggetto quindi, che dovrà prenotare, necessariamente, il proprio soggiorno presso una struttura ricettiva ubicata sul territorio italiano, dovrà avere l’accortezza, prima di formalizzare la prenotazione, di chiedere al gestore se accetti o meno il Bonus vacanze. Ricevendo risposta affermativa potrà procedere con la conferma del soggiorno e, al momento del pagamento, godere di uno sconto di 400 euro dal totale della fattura. I rimanenti 100 euro potranno essere utilizzati come detrazione fiscale ai fini IRPEF nella dichiarazione dei redditi del 2021.
Ricordiamo che il Bonus vacanze può essere richiesto da un solo componente della famiglia, utilizzato in un’unica struttura ricettiva e non cumulabile: per ogni prenotazione è possibile applicare un solo contributo.
Restituzione del Bonus vacanze al gestore della struttura turistica
Fino ad ora abbiamo parlato del contributo ricevuto dal consumatore, tralasciando l’iter che dovrà affrontare il proprietario della struttura ricettiva per vedersi riconosciuto dallo Stato quanto concesso di sconto ai viaggiatori.
Lo sconto di cui il turista potrà beneficiare sul totale della fattura al momento del pagamento, verrà restituito ai gestori delle strutture ricettive sotto forma di credito d’imposta. I titolari delle imprese turistiche potranno quindi utilizzare le somme scontate ai viaggiatori in compensazione sui versamenti fiscali del 2020, oppure decidere di cedere il credito d’imposta accumulato a fornitori o istituti di credito.
Strutture ricettive che aderiscono al Bonus vacanze
Secondo quanto stabilito dal Governo, partecipano all’iniziativa tutte le strutture ricettive che rientrano nelle attività economiche contraddistinte dal codice Ateco 55, di conseguenza:
- hotel;
- alberghi;
- villaggi vacanze;
- campeggi;
- case vacanze con partita IVA;
- agriturismo;
- bed and breakfast;
Come si può notare, sono comprese tutte le strutture ricettive a scopo turistico. Tuttavia, il nostro consiglio è quello di chiedere direttamente al gestore, all’agenzia di viaggio o al tour operator se è prevista l’accettazione del Bonus vacanze, giusto per non avere sorprese al momento del pagamento. A tal proposito, sottolineiamo come le principali piattaforme online per la ricerca e prenotazione di soggiorni vacanze hanno già creato apposite sezioni che raggruppano le strutture aderenti all’iniziativa.
Come si richiede il Bonus vacanze?
La misura di sostegno al turismo è stata introdotta da pochi giorni quindi, al momento, non è ancora disponibile l’esatta prassi per inoltrare la domanda. Ciò non significa che non si possa decidere già da ora di prenotare un soggiorno chiamando direttamente la struttura, oppure tramite un’agenzia di viaggio. In questi casi è sempre buona norma chiedere al fornitore del servizio o all’intermediario se è prevista l’applicazione del Bonus vacanze.
Il contributo potrà essere richiesto successivamente quando sarà tutto predisposto e ricevuto sotto forma di voucher, così come ha confermato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri. Di conseguenza, è molto probabile che sarà creata una procedura online da effettuare su apposita piattaforma ufficiale.
Secondo le ultime indiscrezioni, il Ministero dei beni culturali e del turismo rilascerà verso metà giugno un’App per effettuare la registrazione e richiedere il Bonus tramite pc o smartphone. La procedura dovrebbe prevedere la generazione di un QR code da mostrare alla struttura ricettiva al momento del pagamento, in modo da validare il Bonus e ricevere così lo sconto.
A prescindere dalle operazioni richieste, il beneficiario dovrà avere a disposizione l’ISEE del proprio nucleo familiare aggiornato al 2019, nonché lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per aver accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
Ad oggi, le uniche certezze sono l’ammontare del contributo fino ad un massimo di 500 euro per famiglie con almeno 3 componenti, limite di reddito familiare ISEE 2019 pari o inferiore a 40.000 euro, l’utilizzo dell’importo sotto forma di sconto dell’80% sul corrispettivo dovuto e il restante 20% come detrazione d’imposta sulla dichiarazione reddituale del 2021, nonché la possibilità di spendere il Bonus vacanze in un periodo compreso tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2020.
fabio dice
Ma un B&B con gestione senza partita iva, può accettare il bonus vacanza?